Territorio
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Massa Martana
Uno dei Borghi più Belli d'Italia
Massa Martana è un un antico borgo medioevale della provincia di Perugia.
Il territorio comunale, attraversato dall’antica via Flaminia, è ricco di reperti di epoca romana e di chiese.
La Comunanza Agraria di Massa Martana è ubicata nel comune di Massa Martana, e tutta la proprietà montana, costituita da boschi e pascoli, appartiene alla dorsale ovest della catena montuosa dei Monti Martani.
La cima più alta è monte Torre Maggiore, in Comune di Terni (m. 1120). Il monte Martano (m. 1094) e San Pietro in Monte (m. 1110), sono le cime più elevate limitrofe al Comune di Massa Martana.
Monti Martani
Un territorio incontaminato da scoprire
I Monti Martani costituiscono la parte montuosa che delimita ad ovest il territorio della Comunità Montana. Interessa i Comuni di Giano dell’Umbria, Spoleto, Massa Martana ed Acquasparta.
I Martani hanno fianchi prevalentemente dolci, più degradanti ad oriente, solcati da numerosi valloni chiamati fossi, scavati da torrenti che rimangono asciutti per la maggior parte dell’anno. Si trovano numerose doline e inghiottitoi (Pozzale e il Tifene ne sono esempi).
La flora dei Martani è assai varia e ricca; le vaste coperture prative e boschive costituiscono un immenso orto botanico spontaneo. Tra i boschi sono da segnalare innanzitutto quelli sempreverdi caratterizzati dal Leccio (quercus ilex); nei boschi si incontrano anche numerose altre specie: il corbezzolo, il lentisco, l’erica e il Pino d’Aleppo. Spesso quest’ultima specie si accompagna alla Roverella. In alcune zone troviamo boschi costituiti prevalentemente da Cerro, Orniello e Carpino nero (soprattutto lungo il versante orientale). Salendo più in alto al limitare dei pascoli si incontra, in aree ben limitate, il Faggio.
Nei pascoli si trovano graminacee tipiche dell’areale quali la poa pratensis; tipiche fioriture primaverili di primule e genziane e svariate specie di orchidee costituiscono un tappeto multicolore molto gradevole.
Boschi
Specie e comportamenti
ROVERELLA – QUERCUS PUBESCENS WILLD
famiglia FAGACEE
nome botanico QUERCUS PUBESCENS WILLD
nome volgare ROVERELLA
nome dialettale CERQUA
PINO NERO – PINUS NIGRA L.
famiglia PINACEE
nome botanico PINUS NIGRA L.
nome volgare PINO NERO D’AUSTRIA
nome dialettale PINO, PINNOCCHIO
LECCIO – QUERCUS ILEX
famiglia FAGACEE
nome botanico QUERCUS ILEX L.
nome volgare LECCIO
nome dialettale ELCE
FAGGIO – FAGUS SYLVATICA L.
famiglia FAGACEE
nome botanico FAGUS SYLVATICA L.
nome volgare FAGGIO
nome dialettale FAGGIO
CERRO – QUERCUS CERRIS L.
famiglia FAGACEE
nome botanico QUERCUS CERRIS L.
nome volgare CERRO
nome dialettale CERRO
CARPINO NERO – OSTRYA CARPINIFOLIA SCOP.
famiglia CORYLACEE
nome botanico OSTRYA CARPINIFOLIA SCOP.
nome volgare CARPINO NERO
nome dialettale CARPINE
Fauna
Le specie nei territori della Comunanza Agraria di Massa Martana
La fauna presente nei Monti Martani è rappresentata da vari mammiferi quali l’istrice, la volpe, il tasso, il cinghiale e la lepre. Presenti anche numerosi volatili e rettili fra cui la vipera e la natrice dal collare.
Durante le passeggiate naturalistiche è molto raro imbattersi nella fauna selvatica, specie nei mammiferi, ma è possibile osservare i segni del loro passaggio come ad esempio impronte, ciuffi di pelo, escrementi, penne, residui di cibo, aculei.
Pascoli
Natura e tradizione
I prodotti e le produzioni tipiche di qualità
Massa Martana vanta un’importante tradizione nell’allevamento allo stato brado di bovini, ovini, equini e, in passato anche suini.
In primavera e in estate, percorrendo le creste dei Monti Martani e scendendo fin dove i pascoli subentrano al bosco sarà facile incontrare mandrie al pascolo riconducibili alla pregiata razza Chianina.
Analogamente sarà possibile trovare greggi di ovini nelle zone più impervie, caratterizzate dai pascoli più poveri.
Oggi il bestiame presente al pascolo nel territorio della Comunanza Agraria di Massa Martana si attesta sui 150/200 bovini, 250/300 ovini e 15/20 equini. Complessivamente nei Monti Martani si superano i 500 bovini e i 400 ovini.
Tartufo
Una pregiata tipicità
Il tartufo, simbolo di una cultura
L’immagine dell’Umbria è profondamente connotata dall’essere la principale produttrice di Tuber melanosporum Vittad., il pregiato tartufo nero; i Monti Martani sono un luogo d’elezione per la sua raccolta insieme al Tuber aestivum Vittad., il tartufo scorsone d’estate, ed insieme rappresentano l’eccellenza dei prodotti pregiati che qui si trovano.
Il tartufo è un fungo ipogeo, cioè che si sviluppa sotto terra, in simbiosi con le radici di alcune piante, tra le quali la Roverella, il Leccio, il Cerro, il Carpino nero.
Geologia
Le caratteristiche e le aree di interesse
Osservare i monti Martani da un punto di vista geologico significa interpretarne la struttura calcarea anticlinalica: parzialmente rovesciata verso oriente, è fratturata lungo il suo limite occidentale dalla così detta faglia bordiera martana.
Sui Martani trovano origine le principali sorgenti di acque minerali di quest’area umbra: Abbadia, Amerino, Fabia, San Faustino e Sangemini.
Il paesaggio calcareo che osserviamo percorrendo i tanti itinerari dei monti Martani è reso particolarmente vario e articolato anche dalla presenza di importanti fenomeni carsici: le grandi e spettacolari doline isolate come il Tifene, lungo la strada che da Acquasparta scavalca verso Spoleto, la voragine del Pozzale, che rappresenta un interessante esempio di dolina di crollo.
Un’altra annotazione sulla geologia di questo territorio ci porta a ricordare i livelli ammonitiferi della successione giurassico pelagica dei monti Martani. Gli ammoniti sono i classici fossili guida del Mesozoico, perché lungo l’arco dei 170 milioni di anni di questa Era geologica le specie si sono susseguite con grande rapidità, trascinate da un’evoluzione che potremmo tranquillamente definire “esplosiva”.
Tra le aree di maggiore interesse per lo studio di questi fossili citiamo monte Forzano, Pozzale e Case Canapine.
Insediamenti
La presenza dell'uomo fin dalla preistoria
La presenza dell’uomo nel territorio martano fin dalle epoche più remote è indicata da alcuni sporadici ritrovamenti di utensili litici in diverse zone e dall’esistenza di castellieri preistorici, i più importanti sulle cime del Monte Cerchio e di Monte Schignano, ma sono documentati anche nel Monte Rotondo e a Monte Castro.
Le popolazioni preistoriche di questi castellieri erano dedite alla pastorizia ed alle prime forme di agricoltura, pur non tralasciando le originarie attività di caccia e di raccolta dei frutti spontanei del bosco. Di questi castellieri restano alcune tracce ancora ben evidenti.
Durante il periodo romano le popolazioni scendono ad abitare le zone più basse di fondovalle, lungo l’asse della Flaminia, ma a seguito delle invasioni barbariche, la fascia pedemontana viene abbandonata e le zone più difendibili e sicure, come le alture e i piccoli colli, diventano insediamenti fortificati intorno ai quali si sviluppano i castelli medioevali, in parte riconducibili ancora oggi alle frazioni e al centro abitato di Massa Martana.
Nella zona più prettamente montana sono comunque presenti in epoca medioevale, alcuni insediamenti importanti, come testimoniano i documenti d’archivio e la presenza di imponenti ruderi.