A Colle di Nocera si è tenuto il Festival delle Terre di Collettivo Godimento
Si è svolto sabato scorso a Colle di Nocera Umbra il II Festival delle Terre di Collettivo Godimento. L’evento è stato organizzato dal Gruppo di Studio Assetti Fondiari e Collettivi con la partecipazione della Comunanza Agraria Appennino Gualdese e l’adesione della Comunanza Agraria di Colle, Ville S. Lucia, l’Università Agraria di Bagnara e della Comunanza Agraria di Castiglioni-Acciano.
Alla presenza di diversi cittadini e studenti, giuristi, professori universitari e personalità del mondo scientifico si sono confrontati sul tema di questa seconda edizione del Festival, “Acqua, aria, terra: passato, presente e futuro dei nostri beni primari”.
Tra i relatori più attesi, il presidente emerito della Corte costituzionale Paolo Grossi, che nel suo intervento si è soffermato sui punti salienti della recente legge n. 168 del novembre 2017, “Norme in materia di domini collettivi”, con la quale è stato dato un riconoscimento pieno alla proprietà collettiva e ai conseguenti diritti dei cittadini di uso e di gestione dei beni di collettivo godimento, nonché il solenne impegno della Repubblica alla tutela e alla valorizzazione di questo “Bene comune”.
“Al di sopra degli Assetti Fondiari Collettivi – ha sottolineato Grossi – ci sono soltanto i principi scritti nella Costituzione e questo vi deve dar forza, vi deve aumentare quella coscienza dei valori di cui siete portatori, che io ho sempre insistito nel segnalarvi e credo di averlo fatto proprio a Boschetto nella prima riunione a cui io ho partecipato ed è giustissimo che questa mattina questi primi posti siano stati occupati dai bambini. Proprio perché questa presa di coscienza deve cominciare dall’infanzia e deve avvenire nelle famiglie innanzitutto, ma anche nelle scuole”.
Il Presidente emerito della Corte costituzionale ha concluso il suo intervento con due raccomandazioni ai presenti appartenenti alle Comunanze: “Questi Assetti Fondiari Collettivi che avete difeso ad oltranza devono essere esercitati” – ha sottolineato evidenziato che tale esercizio è la condizione per il mantenimento di queste antiche tradizioni, che – ha detto – “credo abbiano oggi un valore maggiore che non cinquanta anni fa in quanto cinquanta anni fa si poteva dubitare della loro validità economica e ambientale, ma oggi tali dubbi non ne abbiamo e vediamo una rimonta di questa coscienza collettiva, un recupero della dimensione ambientale, addirittura della autentica democraticità di questi Assetti, viene proprio dalla voce stessa dei relatori costituzionali Luigi Mengoni e Alfonso Quaranta”. Quindi, ha concluso Grossi, “con sicurezza e serenità, esercitate questo vostro lavoro proiettatelo sulla terra che avete per tanti secoli reso un bene straordinario sul piano ambientale e non solo e continuate con una misura di coscienza ancora maggiore che la legge vi dà in quanto al di sopra di voi c’è solo il grande ombrello dei valori segnati nei 139 articoli della Carta Costituzionale, quelli sono inviolabili, quelli dovete rispettarli puntualmente, però ripeto, addirittura una legge dello Stato non sarebbe in grado di incidere, perché incidendo su di voi incide proprio su qualcosa di costituzionalmente rilevante”.
Articolo tratto da “Gualdo News”